Divieto di iscrizione contemporanea a due percorsi universitari. Gli studenti italiani discriminati.
Tale limite scaturisce da una legge grottesca che ci portiamo dietro dai tempi della Monarchia, il decreto risalente al 1933 (testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, di cui al regio decreto n. 1592 del 1933) e rivela tutta l’arretratezza del sistema universitario italiano che appare bloccato rispetto a quello di altri Paesi dell’Unione europea.
La tematica è stata oggetto di diverse iniziative parlamentari nel corso degli anni e l’ultimo tentativo risale al 2012 quando l’allora Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, aveva iniziato a lavorare alla riforma di questo vecchio decreto rimasta bloccata nel cambio tra un governo e l’altro e caduta poi nel dimenticatoio.
La mia proposta di legge è quella di cancellare il divieto di iscrizione contemporanea a due percorsi universitari perché simbolo di forte discriminazione degli studenti italiani rispetto ai loro colleghi della stragrande maggioranza degli altri paesi.
Lo Stato deve favorire l'interdisciplinarità e l’accesso a benefici fiscali per chi intraprende due percorsi di studi insieme a garanzia del diritto allo studio e del libero accesso al sapere.
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