Proposta di legge per agevolare i congedi parentali straordinari ai familiari dei disabili gravi
Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro retribuito concesso ai lavoratori dipendenti che assistano familiari con disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104. Tale congedo però ha validità fino a un massimo di due anni nell'arco della vita lavorativa: tale limite è complessivo fra tutti gli aventi diritto per ogni disabile grave.
Pertanto chi ha più di un familiare disabile può beneficiare del congedo per ciascuno di essi, ma non potrà comunque mai superare i due anni. Infatti, non è previsto il cosiddetto “raddoppio”. Una norma che penalizza fortemente chi assiste un familiare disabile grave quotidianamente.
Sono persone impossibilitate a svolgere un’attività lavorativa continua e prolungata nel tempo proprio perché assistono ogni giorno, anche con difficoltà di ordine economico, i familiari portatori di handicap.
Da ciò nasce l’esigenza di tutelare le persone portatrici di handicap con misure che possono garantire ai familiari che li assistono alcune agevolazioni con la possibilità per il familiare convivente del soggetto con handicap in situazione di gravità di fruire del congedo retribuito per un periodo di due anni prorogabile fino a cinque anni.
Qualora la situazione di accertata gravità del soggetto con handicap risulti ancora presente allo scadere dei cinque anni il lavoratore ha diritto ad essere collocato in pensione qualora abbia almeno quindici anni di contribuzione.
Si tratta di agevolazioni che sono indispensabili anche sotto l’aspetto psico-affettivo al fine di favorire l’assistenza e la cura delle persone affette da handicap grave presso l’abitazione e non presso istituti.