Il pasticcio del reddito di cittadinanza. I disabili discriminati. Si modifichi il provvedimento
Più che “decreto del reddito di cittadinanza” lo definirei “decreto della “mortificanza” dei diversamente abili”.
Si registrano in questi giorni sconforto e sconcerto fra le persone con disabilità e le loro famiglie a fronte delle aspettative deluse dal decreto su reddito e pensione di cittadinanza.
Per questo motivo ho chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Conte e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Di Maio, di modificare il provvedimento che ignora in toto le esigenze di chi vive in una situazione di disagio. Nel decreto infatti non sono previste misure appropriate per i disabili e nemmeno gli annunciati aumenti delle pensioni di invalidità, da 280 a 780 euro.
Non c’è traccia di ampliamento dei trattamenti assistenziali per questi soggetti: le famiglie con a carico un disabile, più o meno grave, saranno trattate alla stessa stregua di altri senza considerare che la disabilità è un fattore di impoverimento, di maggiore spesa, di ulteriore esclusione. Ma c’è altro! Non è comprensibile come mai nel computo del reddito, da considerare come limite di accesso al reddito di cittadinanza, dovranno essere conteggiate anche le pensioni di invalidità, cecità, sordità, oltre alle pensioni sociali.
Ribadisco che si tratta di un provvedimento mortificante per le persone con disabilità per questo bisogna modificarne i contenuti avviando un serio percorso di reale inclusione e pari opportunità