Rete viaria secondaria in Sicilia in condizioni disastrose. Dov’è il commissario straordinario con poteri speciali promesso dal Ministro Toninelli?
La situazione delle infrastrutture in Sicilia presenta elementi di grande arretratezza e rappresenta uno dei principali freni allo sviluppo economico; a ciò si aggiunge il tema della viabilità secondaria diventato una questione di primaria importanza soprattutto dopo la riforma delle province regionali che se ne occupavano; compito adesso affidato alla Regione che non ha alcuna competenza diretta sulla viabilità locale se non quella della pianificazione; nè è pensabile di affidarlo in toto ai comuni in continua emergenza economica.
Strade senza nessuna illuminazione, con il manto stradale deformato, con gallerie senza aereatori, spesso al buio o quasi, con l’asfalto vecchio di anni, con la segnaletica che praticamente non esiste e insicure per chi le percorre.
Sembra una rete viaria da terzo mondo, e invece è lo stato delle infrastrutture di gran parte delle province della Sicilia. Tre mesi fa, il Ministro per le infrastrutture in visita in Sicilia constatò personalmente la situazione tanto da promettere l’invio di un commissario straordinario, con poteri speciali, per risollevare le condizioni delle strade siciliane. Una promessa da marinaio visto che fino ad oggi nessun commissario è arrivato in Sicilia. Ha agitato solo le agenzie stampa con proclami e belle parole per rassicurare i siciliani e tutti coloro che si trovano a viaggiare in Sicilia promettendo un sistema viario con standard adeguati e infrastrutture sicure. “Un miracolo praticamente!”.
Ho chiesto al Ministro Toninelli che fine avesse fatto questa promessa e se c’è ancora l’intenzione di nominare un commissario straordinario per risolvere alcune questioni delicate legate alla rete viaria secondaria: in primo luogo la sicurezza di chi la percorre considerato che "la sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra, tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo stato", esattamente come il legislatore ha previsto all'art.1 del “codice della strada” (Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285 e successive modifiche).
Ho invitato, infine il Ministro di attivarsi per stanziare una significativa quantità di risorse che se sommate a quelle che l'Anas prevede nel suo programma di manutenzione straordinaria e per la normale manutenzione possano segnare finalmente una inversione di tendenza importante.