Il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica sarà inaugurato entro il mese di Novembre
La conferma mi è arrivata direttamente dal commissario dell’Asp 7 di Ragusa, Salvatore Lucio Ficarra.
L’apertura del presidio sanitario, prima della fine dell’anno, è il frutto di un costante ed efficace impegno sul fronte della sanità portato avanti per tutta la durata della legislatura. È noto all’opinione pubblica, infatti, il rischio di declassamento ad ospedale di base che aveva corso il “Maggiore”, dopo la discutibile e confusa riforma sanitaria regionale, targata Crocetta/Gucciardi, lontanissima dall’efficienza e dall’efficacia dei servizi e dal rispetto delle reali esigenze della collettività.
Solo grazie alla costante interlocuzione con il Ministero della Salute si è riusciti a salvare il nosocomio modicano, ed a far si che il “Maggiore” fosse classificato come “spoke”, ovvero ospedale che rappresenta un punto di riferimento per cittadini e operatori per l'eccellenza nella cura di specifiche patologie, al pari di Ragusa e Vittoria.
Adesso, con l’imminente apertura del nuovo e moderno pronto soccorso si può concretamente rispondere alle esigenze della città di Modica, del comprensorio e dei paesi limitrofi, oltre a far fronte alla richiesta sanitaria derivante dal fenomeno degli sbarchi dei migranti. Ancora una volta questo risultato è il frutto di un impegno fattivo, energico e senza clamori di chi ha seguito questo difficoltoso iter con costanza, anche sostenendo duri scontri e sfidando spesso opportunismi e disfattismo, per il bene della collettività, alla quale bisogna garantire a tutti i costi il diritto alle cure e alla salute. Avere a Modica un nuovo pronto soccorso, moderno e funzionale, significa costruire un pilastro fondamentale per creare un sistema sanitario efficiente che sia il punto di partenza ideale per proseguire l’ampio progetto di ristrutturazione dell’Ospedale Maggiore.
In questa occasione va sottolineato ed apprezzato l’impegno profuso dai nuovi vertici dell’Asp Iblea per risolvere le varie criticità che giornalmente affliggono il settore e che mettono nell’ombra il grande senso di responsabilità e diligenza di molti operatori sanitari che quotidianamente svolgono il loro lavoro con assoluta professionalità, amore e rispetto per i pazienti; il mio auspicio finale viene rivolto a tutte le istituzioni che, a vari livelli, e con precise competenze e responsabilità, devono impegnarsi affinché la buona sanità non sia un caso eccezionale ma la normalità.