La grande burla della riforma delle province in Sicilia. Una telenovela dalla peggiore sceneggiatura durata 5 anni.
L’approvazione in Commissione Affari istituzionali alla Regione Sicilia che prevede il ritorno dell’elezione diretta per i presidenti e i consiglieri di Liberi consorzi e Città metropolitane conferma quanto da 5 anni continuo a sostenere sulla “riforma Crocetta” nata in modo confuso e approssimativo.
Una telenovela dalla peggiore sceneggiatura durata un quinquennio che ha creato solo danni soprattutto alla provincia di Ragusa e ai territori più piccoli che sono stati sempre più isolati ed emarginati. A cosa è servita la tanto conclamata “rivoluzione Crocetta” se non a tornare indietro, a commissariare gli enti e a nominare i “commissari dei commissari”?
In questi anni sarebbe stato corretto lavorare ad una riforma per rafforzare gli enti, rivedere le competenze pensando a dimezzare il numero degli eletti e della giunta e delle loro indennità. Questo sarebbe stato senz’altro un segnale concreto di tagli alla spesa pubblica senza togliere ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti locali.
Ed invece? Solo continue proroghe, girandole di commissari ed impoverimento economico e sociale dei territori. I danni creati per la mancanza di rappresentanze istituzionali sono inenarrabili.
Una riforma che man mano si è trasformata in assurdità con le sembianze della burla. Purtroppo questa non è l’unica beffa della legislatura Crocetta!