Bando per realizzare B&B grazie al PSR Sicilia, ma la provincia di Ragusa non c’è!
Il contributo a fondo perduto del 75% volto a finanziare i processi di ristrutturazione aziendale sarebbe una bella opportunità per la provincia di Ragusa peccato che la stessa è nella sostanza fortemente penalizzata. La misura dedicata allo sviluppo del turismo e delle attività extra agricole in Sicilia, attraverso la realizzazione di B&B, punti vendita, attività per la trasformazione dei prodotti artigianali e servizi dedicati al turismo nelle aree rurali C e D danneggia la provincia di Ragusa perché è l’inserimento nelle macro aree rurali di riferimento che consentono di partecipare o meno alle diverse misure del piano.
La provincia di Ragusa non è inserita nella categoria Aree rurali con problemi di sviluppo, ovvero cat. D mentre risulta nella cat. C ovvero aree rurali intermedie. Tutto ciò si traduce in una notevole penalizzazione per la nostra provincia. Ad ogni categoria, infatti, vengono assegnati dei punti e la differenza fra le aree C e D è di 10 punti; infatti alle aree D sono assegnati 10 punti categoria dove la provincia di Ragusa non è inserita, mentre alle aree C nessun punto, dove c’è la provincia Ragusa c’è.
Questa “svista” che, per una zona altamente produttiva e vocata a questo tipo di attività, impedisce di partecipare al bando che scade il 20 febbraio 2018 visto che è presente nella categoria C con punteggio molto basso mentre nella categoria dove il punteggio è alto non è stata inserita. In poche parole se qualcuno, imprenditori anche stranieri o cordate importanti che ambiscono alla nostra provincia e quindi ad investire sono scoraggiati perchè la nostra terra ha un punteggio basso o inesistente e quindi vanno ad investire nei territori che hanno valutazioni più alte.
Il mio appello è rivolto alla deputazione regionale iblea affinchè possa immediatamente ovviare a questa restrizione. La soluzione sarebbe quella di assegnare almeno 7 punti alle aree C ( come avviene per i bandi sull’agriturismo) in modo da ridurre il gap tra le aree C e D. L’unica soluzione possibile per non far perdere questa notevole opportunità alla provincia di Ragusa.